E strano, a volte ci si sente come quei vecchi dischi al vinile.
La cui puntina gira sul solco e fa uscire quelle note che si trasformano in canzone.
Il disco gira e ripete incessantemente quel movimento e la puntina sopra di esso.
Soliti movimenti ripetitivi, fino al punto in cui la puntina perde la retta via e si adagia appoggiandosi di lato.
Il disco in preda a una crisi, si blocca, fino a quando non arriva il generoso di turno che fa ripartire tutto dall’inizio.
Fino quasi a consumare quel disco di vinile. Franco
Sereno notturno