Divina spacca
Eran quelle le tremule cosce, che profumavano di possente orgasmo mai celato.
Quello voluto e piaciuto, inseguito ed espresso urlando sentendosi presa e trafitta dal nerboruto cazzo che con vigore si faceva largo in quel paradiso di sano piacere.
Creste alte quei capezzoli morsicati quasi a consumare la carne e grosso vigore quel clitoride che pareva un altra verga di dura consistenza.
Voleva così quella donna, sentire sbattere duro quel sesso a martoriare quel desiderio non più nascosto ma esploso.
Poi la ragion d’essere orgasmo.
Franco