Pretesto


“La scusa era valida, magari scontata per alcuni, geniale per altri.
L’incontro nell’appartamento di lei, complice una cena organizzata da Elide, pensando di prendere in contropiede Marco.
I preparativi di lei sono minuziosi e promette  cibo leggero.
Marco sa che a Elide piacciono le candele e non può arrivare a mani vuote la sera. Con un invito così importante poi è inimmaginabile.
L’appuntamento è alle ventuno, abito informale per lui, pantaloni blu tinta unita, una camicia azzurra e un pullover grigio. Ovviamente il gel tra i capelli che per lui non doveva mai mancare, insieme alla pulizia e il profumo.
Per farla breve la sera arriva, lui nutre un certo fremito all’incontro, non dandolo però a vedere, si era ripromesso.
Arriva, parcheggia la sua utilitaria, prende un sacchettino e si avvia.  In giro non c’è nessuno tra la nebbia. Suona e lei dal videocitofono lo saluta con un gran sorriso.
Prende le scale e non l’ascensore, perché lui ha il fisico… grazie è al primo piano!
Un bacio complice e allusivo, poi lui per distogliere l’imbarazzo, porge il sacchetto a Elide, dicendogli 《 Non potevo venire a mani vuote, penso ti piacerà 》
Un ampio sorriso di lei, poi si scosta e continua nell’mbarazzo ad accendere le candele nel pavimento d’ingresso e in camera, apre il sacchetto e la meraviglia le si stampa in volto. 《Grazie, certo che sai sempre quello che piace a me, aspetta che accendo pure questa》Marco le dice d’aspettare più tardi e lei con occhi sereni le dice ok va bene.
La cena con luce soffusa e musica a basso volume. Serve sempre nei momenti di silenzio, tra una forchettata e l’altra, intercalando un discorso o uno sguardo. Le cene migliori sono quelle dove non ti abbuffi, ma alla fine hai il sorriso sul volto e una grappa in mano.
Lei lo sapeva.
Con una scusa Marco va in bagno, passa dalla camera, prende la candela, l’accende sul  comodino e ritorna. Sembra un personaggio della squadra investigativa, tutto calcolato nei minimi termini.
Si fa tardi e lei gli consiglia di non tornare con la nebbia. Resta sono un rimedio dormire lì, in fondo tra loro questa intimità non guasta e non ha mai dato sconvolgimenti. La camera e intrisa di odor di fragola.
Sa che a lei il profumo la inebria.
Certo, l’appartamento ha una camera sola, ma la fortuna di essere disinibiti entrambi agevola il momento. 《Elide, una sottoveste stupenda e sensuale》Ammicca lei per dar più tono all’apprezzamento.
Marco allunga la mano nel comodino per prendere la candela, Elide si fa seria e timorosa, oggi è la giornata sulla violenza delle donne pensa, manca solo questo.
Lui la rassicura e le svela il segreto. 《Adoro il profumo che emana, adoro il corpo di una donna e sono eccitato all’idea di farti un massaggio》
Oddio lei lo guarda e subito pensa al dolore della cera calda.
《Tranquilla non è una candela normale》
Detto fatto, versa nel palmo della mano e comincia a massaggiare le cosce, con calma, lentamente e lei gradisce. C’è silenzio, gesti lenti, luce soffusa e odore di fragola e piacere. Continuando, le sfila le coulotte, segue i fianchi, i glutei, guardando lei che stringe il cuscino e le comanda di continuare. Allarga le sue gambe e Marco massaggia le labbra che sanno di fragola, intrise in conto luce di piacere. All’inizio controllato, poi accelerato e infine incontenibile.
Si stringe i capezzoli irti e muove le sue dita tra le labbra e il clitoride. L’urlo supera la musica nell’altra stanza e si abbandona.
Ma la notte è lunga e lei sa di quanto sia piacevole che lui entri in lei.
Tutto questo odore di fragola sesso e piacere, rende la notte piena.
Sereno Notturno

Pubblicato da serenonotturno

Franco Pancaldi nasce e dimora nella provincia modenese dal 1962. Ricca di storia e nota per il saper vivere, ne assorbe i modi e cresce trasmettendo a coloro, che sono a lui vicino, il gusto di cogliere nella semplicità la bellezza insita in essa. Cultore della conoscenza del giusto, riesce attraverso un senso d'innata e spiccata attitudine, a svolgere mansioni manuali con estrema facilità. Lui stesso si definisce “un’anima libera” e continua a esserlo nelle sue diverse espressioni quotidiane di vita, allontanando e fuggendo quell’ombra che solo l’abitudine può dare. Sempre pronto a intraprendere nuove sfide si realizza attraverso un crescente bisogno di crescita personale. Il suo leitmotiv: “Conosco i miei limiti ma non me li pongo”.