“La situazione migliore per entrambi, è guardare il proprio e l’altrui corpo. Rende liberi e innesca una sorta di magnetismo, che non trovi certamente nel consumare un atto che fa sembrare tutto molto sterile.
Capire stuzzicare e godere del corpo questo porta libertà e complicità.
Quando lei uscì nella penombra, aveva un accappatoio dal colore chiarissimo, largo e bagnato delle sue forme. In testa un asciugamano a raccogliere i capelli. Lui glielo slacciò e si sentiva al tatto la pelle umida, i capezzoli irti e l’aureola increspata. Aveva con sé qualcosa con cui la stuzzicava, le andò dietro e cominciò a usare quel minuscolo frustino sulla pelle che subito rabbrividì di piacere.
L’essere violata nelle spalle, lungo il corpo, nel culo rendeva la sua eccitazione all’estremo, tanto che scostò leggermente le gambe, sperando lui l’accarezzasse col frustino.
Ma lui si limitò a guardarla, il piacere tra le gambe cominciava a essere presente, e allungò le mani per portarsi in dono quel fremito che precedeva l’orgasmo. Un fremito presente e crescente, tanto che scivolò dentro, senza opporre il benché minimo sforzo.
Lei, la sua mente e i suoi pensieri, erano un’unica piacere, nelle mani sapienti di lui”
Sereno Notturno