“Un giorno come tanti altri, impresso da un’alba ancora lontana da venire, l’odore del caffè messo a bollire nel fuoco più grande, per dar l’idea che facesse prima a uscire.
La luce era quella della camera da letto, il chiarore non era quello più potente, ma quello del paralume, quello privato della notte, quello che ti fa star bene nel tepore.
Lentamente infilava i calzini, l’intimo che portava ogni tanto, le brache e la cintura di pelle blu. La camicia la metteva sempre alla fine, nel frattempo girava per casa, sorseggiando il caffè e riflettendo. Non aveva l’abitudine di chiudere mai le imposte e l’occhio cadde sulla finestra difronte dove una donna guardava e sorrideva divertita, lui per sciogliere l’imbarazzo, le mostrò la tazzina come niente fosse.
Pensa se l’avesse visto due secondi prima che ravanava tra le palle e il cazzo. Era l’inizio di una bella giornata, era il giorno del sorriso”
Sereno Notturno