Il buio

“Godimento supremo sta nel gustare senza possibilità alcuna di vedere.
Tutto sfiora la fantasia della carne e il lento umore”
Sereno Notturno

Intimi sguardi


“Sono tutti viaggi mentali del cazzo. Parentesi arrotolate intorno a pensieri sconnessi, indecenti, provocatori e sudici. La questione aveva preso il sopravvento e la consistenza aveva reso il piacere indiscutibile. Sdraiato sul sesso rivolto a mezzogiorno, non deludeva i propri pensieri indecenti.
Sereno Notturno

Di spalle

“Il vero sconcerto sta unicamente nel constatare che ci lasciamo alle spalle i percorsi cercati con tanta  sofferenza. Gli entusiasmi lasciano il posto all’appiattimento. Perché è come un libro con le pagine a metà. Mancano tutti i finali. La suspense, l’intrigo,  e il desiderio, hanno bisogno di vigore, hanno necessità di essere capiti, compresi e vissuti. Gli sguardi a metà sono come una scopata in cui gode solo uno dei due.
Il silente desiderio”
Sereno Notturno

Viaggio nell’io


“Necessario sempre iniziare un percorso nuovo, difficile ma costruttivo. Quello che ci porterà a capire cosa vogliamo essere. La risposta parrebbe facile  ma nasconde insidie, malumori e necessità di spogliarsi dai pensieri”
Sereno Notturno

Cose non calcolate


“Sbagliando, sicuramente sì, non diamo importanza al tempo, non possiamo fare finta di nulla, c’è e ce ne fottiamo. Pensiamo faccia vita a sé, invece è complice dei nostri stati d’animo delle nostre scelte e dei nostri cambiamenti. Lui sta al suo posto, ma noi creiamo un unico immenso caos. Mescoliamo il tempo della malinconia, con quello per fottere, uniamo quello del lavoro con la spossatezza. Allora ci si deve fermare e capire, vedendolo scorrere davanti a noi, dobbiamo rincorrerlo quel tempo e assaporare ogni istante. Solo così si può distinguere se stai mangiando una ciliegia o assaporare il gusto della fica. Altrimenti è un gran caos e perdi i sapori, gli odori e il gusto”
Sereno Notturno

Ego

L’ego smisurato non può appartenere a chi vuole eccellere nella vita. Non può essere giudicato arrivismo. Forse solo dipendenza, perché non in grado di far fronte a ciò che ha davanti.
Sereno Notturno

Perfido il tempo


“Bello sapere e capire il tempo, perché è lui che ci determina le scelte  le nostalgie, la voglia di un sorriso o la sfrontatezza di  fare cose che mai avresti pensato di fare.
Ma è lui che comanda anche il proseguo, quindi dobbiamo raggirarlo con la scusa di non pensarlo minimamente”
Sereno Notturno

Il sale fino delle scelte


“Mi piacciono le scelte azzardate, quelle all’apparenza discutibili e non facili, ma che poi scivolano via nell’essere.
Mi piace tutto ciò che non occorre una riflessione profonda, perché in fondo siamo pieni di scelte fatte con scrupolo. Una scelta è quello che ti fa stare bene, altrimenti rimane un’imposizione.
Adoro le belle foto, ma il fascino di quelle sfocate non ha prezzo.
Le cose semplici, sono il sale della vita, ma se capita un’ alta scelta non la si può lasciar scappare anzi, ben venga.
Sono per le amicizie modeste, il che non vuol dire stupide, sembra una cosa buttata lì così,  ma di amicizie ignoranti ne ho passate migliaia e ora si fa selezione.
Coloro che credono nell’amicizia, credono anche che, un regalo costoso, a volte rimane solo tale, ma non sentito in chi lo riceve e in chi lo dona. Conosco troppo l’ignoranza di chi crede che un prosecco debba costare un rene, per poi capire sia una emerita cagata. Una delle tante amicizie, non è dimostrare di aver ragione, uscendone con la frase “Difficilmente sbaglio” quella è presunzione, anticamera di pura ignoranza. Sminuire l’altro, avvalora la tesi che sei un cretino o una cretina. Non sei e mai sarai nessuno, esiste solo nel tuo ego di persona fallita. Chi si mette in gioco e prova a migliorarsi,  in effetti scala le vette di una crescita interiore, quindi non si fa bello al cospetto degli altri.
Perché tutto questo?
Semplicemente per chiarezza”
Sereno Notturno

La differenza


“Capita di non capire, eh sì, il mio difetto più grosso.
Non capisci quanta pazienza hanno con te, perché anche i piccoli pensieri e le piccole frasi hanno un grosso senso.
Non capisci ciò che hai, o meglio lo capisci ma non lo dimostri se non a modo tuo e sbagliando. Sei fermo nel tuo mondo fatto di rimorsi per non aver salutato in altro modo tua madre quando capiva. Sei fermo, invece di correre verso ciò che ti fa stare sereno e tanto.
Beh questo sprazzo notturno può essere il primo modo di camminare e di non stare fermo.
Questi anni devono essere quelli destinati a dare un senso al tuo percorso, perché poi non avrai più occasione alcuna”
Sereno Notturno

Ingombranti malgrado tutto


“Il termine ingombrante è un vero e proprio modo d’essere, inteso però non nel senso del peso fisico.
Si hanno pensieri e modi d’agire troppo pieni di cose giuste o sbagliate, ma che invadono il comportamento di altre persone accanto. Si è troppo e non è una buona cosa.
Un pensiero o un’azione  la porti avanti all’esasperazione rendendo impossibile un rapporto. Difficile da spiegare. Sperando di semplificare, se si ha in testa un’azione, quella sarà la tua ossessione sino a quando non la si è svolta.
Senza dubbio si può pensare a un pregio, proprio perché esiste questa caparbietà. Invece è un’ossessione, un modo di essere sbagliato.
Fino al punto che rimanendo soli con un pensiero frequente, si realizza il profondo malessere, che ti fa perdere contatto e ti comprime in una profonda solitudine.
Non è da escludere che questo senso d’abbandono,  provenga fin dalla tenera età nel soggetto che colma le mancanze, avendo sempre qualcosa a cui tenere la mente in allenamento e non “sola con sé stessa”
Appari agli altri appunto come ingombrante, perché porti in primo piano un tuo modo d’essere, come prioritario, questo come tutte le sintomatologie è normale per chi ne soffre e impossibile per chi è vicino.
Non è tratto da un libro e nemmeno da scienza, forse nessuno l’ha mai trattato, ma rende l’anima  dentro un meccanismo difficile.
Sereno Notturno

Un pensiero che scivola

“Complice sicuramente l’età o perché un percorso di vita te lo insegna, cominci a farti scivolare addosso molte cose, almeno cerchi di farlo.
Questo forse te lo puoi permettere senza nessun permesso. Di quelle cose la vita ne è piena.
Allora ti concentri solo e unicamente sul tuo silenzio e sulla tua voglia di ricominciare ad assaporare quella dolce trasgressione che porta al gusto, al piacere e al desiderio.
Correre nudo in un campo, guardare con occhi diversi e non farti giudicare, perché i processi sono solo per le persone che sbagliano gravemente. Noi siamo solo sperimentatori di sana follia trasgressiva.
In tempo per ogni cosa, anche ricominciando a correre con un sorriso, guardando, ma vivendo”
Sereno Notturno

Attimi


“Il più delle volte mentre pensi prendi appunti, questo per evitare che il tempo si scordi dei tuoi attimi.
Eppure sono talmente tanti quei momenti, che quasi quasi nemmeno tu comprendi come riesci a viverli tutti. Priorità, questo fuori di dubbio, ma anche necessità. Desiderio di leggerezza mentre sfiori una coscia, un seno o senti il desiderio sulla lingua” 
Sereno Notturno

Mai resa


“Forse troppo superficiali nei rapporti. Molte volte è così, anzi capita spesso. Credere sia facile affrontarli dopo una vita di tumulti, penso nessuno riesca a capirlo se non i diretti interessati.
Il lavoro che si può fare è smussare e modellare gli angoli che stanno in fondo all’anima che non danno pace. Questo lavoro non è sinonimo di resa, ma un modo per rialzarsi.
Sereno Notturno

Un letto virtuale


“Le paure non si nascondono dietro un pensiero non detto.
I timori vanno vissuti, per poi dire di averli superati.
La perversione non è  sempre un male, in verità quasi mai lo può essere.
Ciò che fa paura, è quasi sempre nascondere il danno che arreca una perversione non detta. Perché il silenzio crea un danno ancor peggio della perversione stessa.
Smettiamo di pensare che a tutto c’è un limite, perché altrimenti non potremmo capire quel limite.
Cosa può essere la vita, se non la possiamo vivere in completa avventura maniacale sul letto di uno pseudo psicologo”
Sereno Notturno

Fragilità di una notte

“Ci si deve lasciar andare, chi ha il carattere forte alla fine crolla. Non per insicurezza o per stanchezza, solo perché le anime forti nascondono troppa debolezza interiore. Quindi si mostra ciò che si è realmente, si sprigiona il male ricevuto nel passato.
Sperando di non riceverlo in futuro. Chi ci è passato sa l’odore del silenzio delle giornate, conosce i propri intimi sfoghi, che resteranno propri, perché così deve essere. Fa suo il modo in cui scrutava l’orizzonte con troppe poche luci, l’odore del dolore di un caro al fianco e la fottuta necessità di dire io da qui ne uscirò.
Anime in completo abbandono.
La felicità vuole giustizia e percorrerla resta un obiettivo”
Sereno Notturno

Lo scopo


“Dobbiamo essere consapevoli che ognuno ha il suo punto di vista, il modo di interpretarlo però fa la differenza.
Così è nei rapporti, l’importante avere un punto d’incontro che agevoli lo scopo”
Sereno Notturno

2015, l’uscita a distanza di anni

L’uscita a distanza di anni…

Ricetta
Dosi: Sei persone
Esecuzione: Facile
Tempi di cottura: esagerati
Resa: magistrale
Ingredienti: Semplicità
La cosa era nata semplicemente come una sorpresa, dall’idea di una persona e poi con l’andar del tempo, (pochissimo) si è evoluta, tanto da avere l’appellativo di “festa a sorpresa”.
Si trattava di riunire nel più assoluto silenzio alcune persone e nella stessa assenza di rumore organizzare l’evento. Nulla doveva essere lasciato al caso, minuziose perizie, possibilità di partecipazione per un determinato giorno. Appurato tutto questo si doveva far cadere nella piacevole trappola il Capitano. Ovviamente con la faccia da tolla che ci si ritrova non è stato difficile. Le distanze tra i partecipanti non erano poi così impegnative, Da qui bene o male gli scambi originali, tutto era partito da questo:
Organizzatrice
“Come ho accennato ad alcuni di voi. .io e la (…) stiamo organizzando una festa a sorpresa x il nostro Capitano. . Milano.. e un modo anche per ritrovarci e stare insieme..per chi non ha problemi e senza crearsi casini ovvio.. avendo rispettivi mariti moglie.. etc..”
Domanda
“dove, come quando, perché?”
Organizzatrice
“Compleanno Milano
Festa a sorpresa
Lui non deve saper nulla
Perché lo faccio venir a Milano”
Dopo pasqua. Venerdì o sabato
Comunque il tempo c’é… per pensare e così prenoto qualche localino.
Narratore
Ricordatevi queste parole prenoto qualche localino.
Amica dell’organizzatrice
Giorno a tutti… concretizzando la cosa: il we di 10/04 – 11/04…Venerdi o Sabato da decidere e in quanti siamo per prenotare..nulla di eccessivo ..una pizza magari. Altre idee? Il festeggiato c’è con una scusa per una birra in compagnia e mia ha confermato…basta che gli facciamo sapere il giorno. Ecco ignora la presenza dei altri …infatti sarebbe quella la sorpresa in teoria.
Narratore
Dopo alcuni gorni di silenzio le prime voci
Domanda
Sorelle mie care, devote fedeli, anime candide e pure, sapete dirmi se, fra una genuflessione e l’altra, un oremus e l’altro, ci sono sviluppi circa il complotto del Capitano?
Narratore
Veniamo ai giorni antecedenti l’evento, per capire un secondo la dinamica della cosa.
Organizzatrice
Allora… domani 20:30 tutti a san donato.. alla stazione ..che ci raggiunge il capitano. .
Così Franco scende a Rogoreto
Lo acciuffiamo e poi si va
X il resto.. domani.. non dico altro..
Narratore
Ricordatevi questa frase, perché è il sunto della bellezza della serata, l’unico nome tenuto è il mio perché mi sono dato autonomamente l’autorizzazione.
Franco
Allora circa alle 19,30 arrivo a Rogoredo ok donne e uomini?
Organizzatrice
Ok.. aspetta . Li non ti muovere..
Narratore
Per capire bene la cosa, il tutto si svolge attraverso un gruppo di facebook, poi per le cose imminenti come i numeri di telefono per i contatti a fatica lo abbiamo svolto al momento.
Domanda
all’organizzatrice
Il tuo numero please. Sto arrivando
Organizzatrice
Ok.. noi dieci minuti e partiamo
Ti lascio qui il mio dopo, finisco due cosette
Narratore
Ecco ti lascio dopo qui il mio numero, significa non subito e quando mai allora… il punto in cui dice partiamo fra dieci minuti, significa un’eternità di tempo e io ero già li da un’ora.
Mi stavo pisciando sotto ahahah
Domanda
Frank, ma tu sei a Rogoredo?
Franco
Si
Domanda
OK, io sono appena arrivato a san donato
Prendi la metro e vieni qui a san donato. Cazzo! il Capitano arriva alle 19,30
Lascia stare le ragazze, che non hanno capito una mazza. Ho appena sentito l’organizzatrice al telefono, credeva che tu fossi qui a san donato
Franco
Chi?
Lei mi ha detto aspetta a Rogoredo.
Narratore
Lei mi ha dato appuntamento a Rogoredo, salvo poi essere in ritardo, su una strada che non conosce a un orario indecente per arrivare in tempo.
Quindi mi prega di raggiungere San Donato, dopo due ore che ero li a aspettare. Metto in spalla la mia tracolla e prendo la metro in direzione san donato. Arrivato, chiamo chi era li, ovviamente non poteva essere nello stesso posto di dove ero io, quindi attraverso il navigatore gli lascio le coordinate, salvo poi capire che la piazzetta era divisa in due. Da una parte la fermata dei bus fuori dalla metro e dall’altra tramite un sottopassaggio, chiuso a quell’ora c’era il mio grande amico a aspettare. Faccio un chilometro a piedi raggirando l’ostacolo e arrivato sul posto, finalmente lo saluto e salgo in macchina.
Si parla del più e del meno scherzando sull’organizzatrice di questo evento… (azzo) ahahahah.
Da li segue una telefonata fiume per spiegarci in realtà dove fosse il locale, attraverso una strada che arrivati a un certo punto se avessimo svoltato a sinistra saremmo arrivati subito, ma lei no, dice che li è meglio non entrare. Lei è una perfetta guida non aggiornata, con le pile scariche in una lingua approssimata all’afgano…
Finalmente dopo esserci fatti un tour arriviamo sulla strada giusta e scorgiamo in lontananza una persona che ci aspetta in una rotonda camminando avanti indietro. Beh a quell’ora si poteva pensare a qualsiasi cosa. In realtà era lei, tranquilla ridendo dice: “Ci avete impiegato un po’ di tempo:” Tacciamo e scendiamo.
Siamo arrivati finalmente e ci si ritrova tutti quanti. Guardo il volto del Capitano incredulo della sorpresa. Nonostante questo scherziamo come se da tempo ci conoscessimo e non solo attraverso un social. Questo è splendido. Ora possiamo andare a mangiare…fantastico finalmente ci si siede…
Dove?
Era un orario un attimo strano, ci avvicina il proprietario del locale chiedendoci cosa volevamo.
In un secondo scende il gelo e le ingiurie a lei, l’organizzatrice.
“Vi posso portare di la nella pizzeria, guardiamo se riusciamo a rimediare qualcosa per voi, ma direi ci riusciamo Poi se ne va via. Noi tra l’incredulo e lo scettico ci avviciniamo al posto, mentre a gran voce quasi urlando sentiamo il proprietario che chiama una persona. Sapremo dopo che in realtà cercava il pizzaiolo a fine turno.
Da li ragazzi vi assicuro è stata una favola.
Entriamo nel locale dove un centinaio di persone dai sessant’anni in su ballando il liscio, ci guardano come a chiedersi il motivo della nostra presenza.
Ci si siede in questi tavoli da arci, come in una polisportiva affollata di atleti. Da quel momento in poi vedo solo birre medie passarmi davanti, la pizza è solo una scusa per stare insieme. Un locale con i divanetti solo per i fumatori e tanta allegria intorno. Incuranti del fatto che ci vedavamo per la prima volta, sembrava uscissimo insieme tutte le sere. Chi ballava con gli anziani in una sorte di “cocoon della polisportiva” e chi molto semplicemente tra una pacca sulla spalla e un complimento faceva conoscenza.
Ecco la ricetta è questa, semplicità.
Loro mi hanno lasciato tanto, al di la di ogni previsione e vorrei ringraziare chi ha organizzato questo temerario incontro, perché con il suo modo di fare ci ha unito ancor di più. Ringraziare tutti gli altri perché si sono palesati in quello che traspariva attraverso un social, belle persone degne della miglior amicizia. Una grazie anche a chi non poteva esserci quella sera. Ci siamo riproposti un evento simile a breve e loro ci saranno. Questa ricetta include una considerazione di fondo. Voler fare a tutti i costi una grande cosa, si finisce per essere banali. Chi lo fa col cuore lascia un bellissimo ricordo, lasciatevelo dire dal più anziano. Grazie di esserci.
Sereno Notturno

La penombra stanca l’illusione


“L’uomo rimanendo in silenzio pensava nella penombra della stanza ai trascorsi, così era per la maggior parte del tempo. L’unica ragione forse, era da ricercare nel fatto che non si faceva perdonare nulla.
Errori, leggerezze, illusioni o semplicemente punizioni che si voleva infliggere per qualcosa che nemmeno lui sapeva.
Chi ha la mente complicata,   molte volte crea quel corto circuito che fa si per cui, non si vuole perdonare nulla a se stesso. Difficile da spiegare e da capire, però questo lo dannava al punto che faceva di tutto per mettersi alla prova, col risultato di uscirne completamente svuotato e stanco.
Rimanere al buio a respirare un silenzio, udibile solo a lui”
Sereno Notturno

La notte dei pensieri

“La vita è un sussulto al quale dare un senso profondo, altrimenti si chiamerebbe unicamente respiro.
Il respiro a volte porta affanno, il sussulto ti aiuta a capire il momento.
Siamo così, anime in subbuglio”
Sereno Notturno

Forestieri in corpo


“Non so se quelli che amano la notte possano essere persone serie, affascinate dalle tenebre o solamente desiderose di sentirsi gli attimi scorrere addosso.
Ai più possono sembrare anime solitarie, in buona parte è così.
Trovo nella notte il respiro, l’ossigeno e l’eccitazione di poter dire, anche questo giorno è già ieri.
Noi siamo persone che si saziano di riflessi, si guardano nello specchio dell’anima.
Probabilmente non sappiamo dire molto, ma con poco ci esprimiamo, lo sguardo parla, lì dove non arriva la parola.
Anime deliranti, che sentono, si emozionano e regalano a volte quel piacere non solo fisico ma mentale.
Chi studia all’interno di questo corpo, scava nella vita che corre e cerca di salvarsi, mescolando le dosi come un alchimista.
Ora è già domani”
Sereno Notturno

In fondo basto giusto per ricordo


“Il giorno in cui non vivrai più di ricordi significherà che la tua mente non è più in grado di scindere e prendere cose della tua vita. In fondo noi siamo fatti di ricordi, forse i peggiori, ma sono i nostri. Le malinconie riaffiorano, i gesti ripercorsi scandiscono il tempo, ma noi siamo quelli. I ricordo possono far male, riescono a far percepire errori da non rifare o scelte senza le quali non saresti ora la stessa persona. Sono quella parte della vita che non rientra nelle abitudini, sono fotogrammi della costruzione del nostro carattere. Le malinconie sono le stesse, perché ci sono periodi e date che sono identiche. Allora capisci e sfiori l’idea d’essere una persona forse sbagliata, forse eccessiva nelle scelte o troppo per tanti o per te stesso. L’idea di vivere un giorno come unico, si mescola al puzzle dei pensieri e come un eterno gladiatore, entri guardando ogni volta chi ti si para davanti. Non sono nemici, ma solo persone che decidono di vivere diversamente da te.
Sfoglio il diario dei pensieri e vado a ritroso per cercare un mio simile. Ovviamente non esiste.
Basto io come pensiero assillante a me stesso”
Sereno Notturno

Il silenzio


“Stanchi di correre e verso dove poi. Verso un saluto, un volto, un attimo, una malinconia, un respiro, un silenzio, un’emozione svanita o presente. Guardi, ma cosa guardi: il fiorire del campo, il silenzio del letto, l’ossessione presenza assenza, il passare del giorno, la carne rigida. Ascolti il nulla, il silenzio assordante, i falsi discorsi, i tacchi di quella di sotto. Quindi concludi che devi prendere la rincorsa e non sentire più nessun eco, guardare lontano, picchiare i pugni sull’anima di chi ha presenza-assenza”
Sereno Notturno

La stanza


“Quando entri in una stanza al buio, non sai esattamente a cosa vai incontro. Poi senti il profumo del desiderio e un lieve soffio dietro l’orecchio. Allora ti lasci andare alle mani sapienti e al corpo pieno di bramosia.
Soffusamente assapori la lingua e poi il silenzio che viene prima del possesso”
Sereno Notturno

Tongue

“Abbiamo veramente bisogno di qualcosa di grande per sollevare il grigiore che è insito nell’anima?
Ci siamo solamente persi di vista le piccole cose, ascoltare, parlare e ridere fino a farsi venire i crampi alle mascelle. Capire, annusare i respiri, gli orgasmi.
Perché il più delle volte saper usare la lingua porta solo piacere e non serve per disprezzare con le parole.
Fatene buon uso e assaggiate i veri piaceri”
Sereno Notturno