Un letto virtuale


“Le paure non si nascondono dietro un pensiero non detto.
I timori vanno vissuti, per poi dire di averli superati.
La perversione non è  sempre un male, in verità quasi mai lo può essere.
Ciò che fa paura, è quasi sempre nascondere il danno che arreca una perversione non detta. Perché il silenzio crea un danno ancor peggio della perversione stessa.
Smettiamo di pensare che a tutto c’è un limite, perché altrimenti non potremmo capire quel limite.
Cosa può essere la vita, se non la possiamo vivere in completa avventura maniacale sul letto di uno pseudo psicologo”
Sereno Notturno

Fragilità di una notte

“Ci si deve lasciar andare, chi ha il carattere forte alla fine crolla. Non per insicurezza o per stanchezza, solo perché le anime forti nascondono troppa debolezza interiore. Quindi si mostra ciò che si è realmente, si sprigiona il male ricevuto nel passato.
Sperando di non riceverlo in futuro. Chi ci è passato sa l’odore del silenzio delle giornate, conosce i propri intimi sfoghi, che resteranno propri, perché così deve essere. Fa suo il modo in cui scrutava l’orizzonte con troppe poche luci, l’odore del dolore di un caro al fianco e la fottuta necessità di dire io da qui ne uscirò.
Anime in completo abbandono.
La felicità vuole giustizia e percorrerla resta un obiettivo”
Sereno Notturno

Lo scopo


“Dobbiamo essere consapevoli che ognuno ha il suo punto di vista, il modo di interpretarlo però fa la differenza.
Così è nei rapporti, l’importante avere un punto d’incontro che agevoli lo scopo”
Sereno Notturno

2015, l’uscita a distanza di anni

L’uscita a distanza di anni…

Ricetta
Dosi: Sei persone
Esecuzione: Facile
Tempi di cottura: esagerati
Resa: magistrale
Ingredienti: Semplicità
La cosa era nata semplicemente come una sorpresa, dall’idea di una persona e poi con l’andar del tempo, (pochissimo) si è evoluta, tanto da avere l’appellativo di “festa a sorpresa”.
Si trattava di riunire nel più assoluto silenzio alcune persone e nella stessa assenza di rumore organizzare l’evento. Nulla doveva essere lasciato al caso, minuziose perizie, possibilità di partecipazione per un determinato giorno. Appurato tutto questo si doveva far cadere nella piacevole trappola il Capitano. Ovviamente con la faccia da tolla che ci si ritrova non è stato difficile. Le distanze tra i partecipanti non erano poi così impegnative, Da qui bene o male gli scambi originali, tutto era partito da questo:
Organizzatrice
“Come ho accennato ad alcuni di voi. .io e la (…) stiamo organizzando una festa a sorpresa x il nostro Capitano. . Milano.. e un modo anche per ritrovarci e stare insieme..per chi non ha problemi e senza crearsi casini ovvio.. avendo rispettivi mariti moglie.. etc..”
Domanda
“dove, come quando, perché?”
Organizzatrice
“Compleanno Milano
Festa a sorpresa
Lui non deve saper nulla
Perché lo faccio venir a Milano”
Dopo pasqua. Venerdì o sabato
Comunque il tempo c’é… per pensare e così prenoto qualche localino.
Narratore
Ricordatevi queste parole prenoto qualche localino.
Amica dell’organizzatrice
Giorno a tutti… concretizzando la cosa: il we di 10/04 – 11/04…Venerdi o Sabato da decidere e in quanti siamo per prenotare..nulla di eccessivo ..una pizza magari. Altre idee? Il festeggiato c’è con una scusa per una birra in compagnia e mia ha confermato…basta che gli facciamo sapere il giorno. Ecco ignora la presenza dei altri …infatti sarebbe quella la sorpresa in teoria.
Narratore
Dopo alcuni gorni di silenzio le prime voci
Domanda
Sorelle mie care, devote fedeli, anime candide e pure, sapete dirmi se, fra una genuflessione e l’altra, un oremus e l’altro, ci sono sviluppi circa il complotto del Capitano?
Narratore
Veniamo ai giorni antecedenti l’evento, per capire un secondo la dinamica della cosa.
Organizzatrice
Allora… domani 20:30 tutti a san donato.. alla stazione ..che ci raggiunge il capitano. .
Così Franco scende a Rogoreto
Lo acciuffiamo e poi si va
X il resto.. domani.. non dico altro..
Narratore
Ricordatevi questa frase, perché è il sunto della bellezza della serata, l’unico nome tenuto è il mio perché mi sono dato autonomamente l’autorizzazione.
Franco
Allora circa alle 19,30 arrivo a Rogoredo ok donne e uomini?
Organizzatrice
Ok.. aspetta . Li non ti muovere..
Narratore
Per capire bene la cosa, il tutto si svolge attraverso un gruppo di facebook, poi per le cose imminenti come i numeri di telefono per i contatti a fatica lo abbiamo svolto al momento.
Domanda
all’organizzatrice
Il tuo numero please. Sto arrivando
Organizzatrice
Ok.. noi dieci minuti e partiamo
Ti lascio qui il mio dopo, finisco due cosette
Narratore
Ecco ti lascio dopo qui il mio numero, significa non subito e quando mai allora… il punto in cui dice partiamo fra dieci minuti, significa un’eternità di tempo e io ero già li da un’ora.
Mi stavo pisciando sotto ahahah
Domanda
Frank, ma tu sei a Rogoredo?
Franco
Si
Domanda
OK, io sono appena arrivato a san donato
Prendi la metro e vieni qui a san donato. Cazzo! il Capitano arriva alle 19,30
Lascia stare le ragazze, che non hanno capito una mazza. Ho appena sentito l’organizzatrice al telefono, credeva che tu fossi qui a san donato
Franco
Chi?
Lei mi ha detto aspetta a Rogoredo.
Narratore
Lei mi ha dato appuntamento a Rogoredo, salvo poi essere in ritardo, su una strada che non conosce a un orario indecente per arrivare in tempo.
Quindi mi prega di raggiungere San Donato, dopo due ore che ero li a aspettare. Metto in spalla la mia tracolla e prendo la metro in direzione san donato. Arrivato, chiamo chi era li, ovviamente non poteva essere nello stesso posto di dove ero io, quindi attraverso il navigatore gli lascio le coordinate, salvo poi capire che la piazzetta era divisa in due. Da una parte la fermata dei bus fuori dalla metro e dall’altra tramite un sottopassaggio, chiuso a quell’ora c’era il mio grande amico a aspettare. Faccio un chilometro a piedi raggirando l’ostacolo e arrivato sul posto, finalmente lo saluto e salgo in macchina.
Si parla del più e del meno scherzando sull’organizzatrice di questo evento… (azzo) ahahahah.
Da li segue una telefonata fiume per spiegarci in realtà dove fosse il locale, attraverso una strada che arrivati a un certo punto se avessimo svoltato a sinistra saremmo arrivati subito, ma lei no, dice che li è meglio non entrare. Lei è una perfetta guida non aggiornata, con le pile scariche in una lingua approssimata all’afgano…
Finalmente dopo esserci fatti un tour arriviamo sulla strada giusta e scorgiamo in lontananza una persona che ci aspetta in una rotonda camminando avanti indietro. Beh a quell’ora si poteva pensare a qualsiasi cosa. In realtà era lei, tranquilla ridendo dice: “Ci avete impiegato un po’ di tempo:” Tacciamo e scendiamo.
Siamo arrivati finalmente e ci si ritrova tutti quanti. Guardo il volto del Capitano incredulo della sorpresa. Nonostante questo scherziamo come se da tempo ci conoscessimo e non solo attraverso un social. Questo è splendido. Ora possiamo andare a mangiare…fantastico finalmente ci si siede…
Dove?
Era un orario un attimo strano, ci avvicina il proprietario del locale chiedendoci cosa volevamo.
In un secondo scende il gelo e le ingiurie a lei, l’organizzatrice.
“Vi posso portare di la nella pizzeria, guardiamo se riusciamo a rimediare qualcosa per voi, ma direi ci riusciamo Poi se ne va via. Noi tra l’incredulo e lo scettico ci avviciniamo al posto, mentre a gran voce quasi urlando sentiamo il proprietario che chiama una persona. Sapremo dopo che in realtà cercava il pizzaiolo a fine turno.
Da li ragazzi vi assicuro è stata una favola.
Entriamo nel locale dove un centinaio di persone dai sessant’anni in su ballando il liscio, ci guardano come a chiedersi il motivo della nostra presenza.
Ci si siede in questi tavoli da arci, come in una polisportiva affollata di atleti. Da quel momento in poi vedo solo birre medie passarmi davanti, la pizza è solo una scusa per stare insieme. Un locale con i divanetti solo per i fumatori e tanta allegria intorno. Incuranti del fatto che ci vedavamo per la prima volta, sembrava uscissimo insieme tutte le sere. Chi ballava con gli anziani in una sorte di “cocoon della polisportiva” e chi molto semplicemente tra una pacca sulla spalla e un complimento faceva conoscenza.
Ecco la ricetta è questa, semplicità.
Loro mi hanno lasciato tanto, al di la di ogni previsione e vorrei ringraziare chi ha organizzato questo temerario incontro, perché con il suo modo di fare ci ha unito ancor di più. Ringraziare tutti gli altri perché si sono palesati in quello che traspariva attraverso un social, belle persone degne della miglior amicizia. Una grazie anche a chi non poteva esserci quella sera. Ci siamo riproposti un evento simile a breve e loro ci saranno. Questa ricetta include una considerazione di fondo. Voler fare a tutti i costi una grande cosa, si finisce per essere banali. Chi lo fa col cuore lascia un bellissimo ricordo, lasciatevelo dire dal più anziano. Grazie di esserci.
Sereno Notturno

La penombra stanca l’illusione


“L’uomo rimanendo in silenzio pensava nella penombra della stanza ai trascorsi, così era per la maggior parte del tempo. L’unica ragione forse, era da ricercare nel fatto che non si faceva perdonare nulla.
Errori, leggerezze, illusioni o semplicemente punizioni che si voleva infliggere per qualcosa che nemmeno lui sapeva.
Chi ha la mente complicata,   molte volte crea quel corto circuito che fa si per cui, non si vuole perdonare nulla a se stesso. Difficile da spiegare e da capire, però questo lo dannava al punto che faceva di tutto per mettersi alla prova, col risultato di uscirne completamente svuotato e stanco.
Rimanere al buio a respirare un silenzio, udibile solo a lui”
Sereno Notturno

La notte dei pensieri

“La vita è un sussulto al quale dare un senso profondo, altrimenti si chiamerebbe unicamente respiro.
Il respiro a volte porta affanno, il sussulto ti aiuta a capire il momento.
Siamo così, anime in subbuglio”
Sereno Notturno