“Mimetismo apparente”
Maggio 2015
Parlando al vento incontrai un’eco
Era stanco e cercava di mettere in fila i suoi pensieri annebbiati, fatti di pulviscolo del tempo e gocce di sudore della vita. Era tanto lucido con quella voglia di assaporare un silenzio in mezzo al frastuono e il cinguettio degli uccelli alle cinque del mattino. Perché pochi avevano il privilegio di farsi coccolare dalla natura che si svegliava e viveva nella notte. Svegliava il giorno accanto a lenzuola ancora stirate nell’altra metà e scendeva dal letto sicuro di non svegliare nessuno. Preparandosi quel caffè che berrà per intero. Non serviva troppo tempo per mettersi i vestiti, dopo essere passato a darsi una lavatina al viso, non serviva capire perché quel doccia schiuma durasse così tanto o la biancheria sporca fosse sempre a metà contenitore. Contava forse solo la consapevolezza, che chiusa quella porta, l’unico che l’avrebbe tornata ad aprire sarebbe stato lui.
Sereno Notturno