Sollievi dell’anima

Sollievi dell’anima
Estraniarsi ha bisogno di un lavoro profondo. Alle volte perdendo i contatti scopriamo di non star bene nella solitudine, io la cerco questa situazione, unicamente perché c’è sovraffollamento di parole con dentro ognuno che vuole dare la propria spiegazione. L’idea è che si sta bene altrove ma vicino a tutti.
Con occhio fermo, ma costantemente rivolto alle persone preziose.
Sereno Notturno

Follia di silenzi

Folla di silenzi
Manca sempre qualcosa nei tuoi tanti pensieri. Forse solo quella consapevolezza che ti può aiutare a pensare di essere un briciolo nell’immensa follia di quella folla.
Vivi le sensazioni e fai di tutto per respirarle appieno, ma le senti distanti e tu quasi a disagio ti chiedi cosa sei e cosa fai in quel luogo, ma soprattutto se riesci ancora a emozionare con le parole, i gesti, gli sguardi o solo con i sorrisi.
Sereno Notturno

Presa di coscienza

Presa di coscienza
Nell’istante in cui ti manchi a te stesso, perdi contatto con i tuoi pensieri e con la tua anima.
Devi imparare a viverti ed essere ciò che vuoi.
Sereno Notturno

Un senso che non esiste

 

Un senso che non esiste
Quanto siamo disposti a volere per noi stessi e quanto per gli altri.
Critiche costruttive alla propria anima, perché anche nel pieno delle emotività si ha sempre quella paura presente di cadere.
Tutto forse dettato dall’imperfezione o da un’eccessiva voglia di rinascita che stenta a prender forma.
Capita ora di avere un senso di rifiuto nel fare cose fatte in passato, e si cercano stimoli che ci facciano stare bene e così deve esser.
Sereno Notturno

La sorpresa

La sorpresa
L’inizio della scuola è spesso sinonimo di trasgressione per tante persone, inizia per gli amanti quel periodo di violazione delle proprie “abitudini”
Un titolo forse scontato:
«Ciao ci vediamo in mattinata?»
Un ipotetico messaggio di lei, media età, castana, avvenente ma infelice, al cellulare di lui.
«Non vedevo l’ora cominciasse la scuola, prima non avevo un attimo di tempo e quel poco che ci si vedeva non mi bastava.
Domani in mattinata sei al lavoro o riusciamo a incontrarci?»
La risposta non si fa attendere troppo.
«Ciao folle donna vogliosa, in realtà porto mia figlia a scuola e poi ho un appuntamento alle 11, quindi ci possiamo vedere.»
Lei
«Magnifico al limite facciamo colazione al bar, così ti mostro pure la Opel rossa col tettuccio bianco che mi ha regalato mio marito.»
Lui
«Ottimo allora alle 8,30 al bar, dimmi quale!»
Lei
«Quello un po’ più appartato, appena fuori dal paese sulla sinistra»
Lui
«Ok ci becchiamo al bar, sapessi che voglia.»
Tutto il pomeriggio e la sera stessa aspettando il mattino seguente.
Il giorno dopo davanti al bar si ferma la Opel rossa col tettuccio bianco e scende un uomo distinto sui cinquant’anni con la barba, sembra molto ansioso dell’incontro programmato. Sta per aprire la porta e entrare al bar, quando sente subito dietro una voce femminile.
«Ciao ma noi ci conosciamo bene, i nostri figli sono in classe assieme, per l’amor di Dio, dimmi che non è vero, pensavi veramente di telefonare a mio marito? Cos’è una vostra fantasia che tu ti finga una donna e poi in realtà scopate insieme? Cazzo, siete due omosessuali, io già ero inviperita nel voler scoprire la tresca di mio marito, finalmente ero riuscita a fottergli il suo cellulare… ma questo porca puttana non lo posso sopportare.»
Lui rimane con la salivazione azzerata e con quel poco di fiato che trova le fa un piccolo sorriso e esclama:
«Non è come pensi»

Classico

In conclusione si deve stare attenti, perché alle volte ciò che si pensa non è il male minore.
Sereno Notturno

Il viaggio

Il viaggio
Era ancora notte, in lontananza però si vedeva il chiaro che presagiva l’alba, temperatura tipicamente estiva, afosa a tratti spezzata da un leggero venticello. Sarebbe cambiato il tempo da lì a qualche giorno.
L’uomo ritornava in treno, era già pieno di pendolari, situazione nuova per lui, non abituato a viaggiare in quelle ore, i viaggiatori si addormentavano sui sedili, sbadigliando stravaccandosi in posizione assurde. C’era chi andava a scuola e approfittava di quella mezz’ora per leggere ripassare o studiare. Lui invece appoggiato il borsello a lato del seggiolino, si infilò le cuffie e aprendo Facebook, cominciò a scrutare le notifiche postando qualcosa in pagina. Sulle prime non se ne accorse, ma avendo solo un auricolare non poté fare a meno di sentire che a ogni suo post, stranamente echeggiava un rumore di notifica non distante, continuò a far finta di nulla ma c’era questa sincronia così evidente con la persona seduta di fronte a lui una fila avanti. Escogitando qualcosa si alzò. Postando a caso, metteva in ordine il bagaglio, guardò e vide la giovane donna intenta a leggere la notifica. Sicuramente un caso; poi una due tre volte ancora.
Si alzò e avvicinandosi a lei, la guardò mentre lei non capiva. “Le piace questa pagina” esclamò l’uomo, mentre la donna lo guardava sempre più attenta. “Diciamo una pagina profonda, scritta da chi lotta contro tutti e vuole fuggire da se stesso, nello stesso tempo capace di prendere anima mente e corpo” Poi l’ennesima notifica la raggelò “Certo ha ragione ma lei ha la mente per capire e farsi rapire l’anima”. In un attimo alzò gli occhi ma l’uomo le era già accanto scrutando con gli occhi il suo viso e spingendo con la gamba contro la sua coscia. Tremante lei si concedette alle sue mani nella scollatura. Era partita verso un viaggio a occhi chiusi. Poi una voce spezzò il delirio. “La saluto scendo qui” l’uomo della pagina era arrivato.
Sereno Notturno

Persone strane

Persone strane
Quando l’umore è quello giusto, ti porta a scrivere cose scontate, almeno nel mio caso, al contrario, dovessi avere una giornata pesante con problemi, mi funziona come deterrente per la mente. Forse non è normalità, forse si, ma come si dice le persone strane hanno desideri che altri si sognano.
Sereno Notturno

Stop

Stop
Vorrei fermare il tempo in un periodo non preciso.
Non perché esista o ci sia una ragione particolare, questa scelta potrebbe essere determinata dalla riflessione degli stati d’animo di tutti questi anni.
I momenti, uno diverso dall’altro; la conoscenza ottenuta col passare del tempo, grande maestro.
Le voci raccolte, anche quelle dissonanti; le gesta volute e necessarie perché ognuno di noi è umano.
I percorsi non sempre facili, quelli piombati come una valanga e quelli senza i quali non avresti scelto la vita.
Sarebbe tutto diverso o forse tutto simile, difficile credere ci sia una scelta che magari non sia data dalla vita che scorre.
Una cosa certa la sappiamo, chi ti sta accanto può forse solo immedesimarsi ma non si deve pensare accetti ogni tuo trascorso o pensiero.
Allora la gioia è questa, poter credere di uscire da queste pseude oppressioni e vivere.
In fondo questo respiro è nostro e dobbiamo elargirlo a tutti.
Abbiamo una grande vita e delle belle fortune che non si possono disperdere.
Chi tace nel suo silenzio e nelle sue scelte deve sapere che le nostre sicurezze ci appartengono e ci fortificano.
Ogni riflessione in pagina deve essere di stimolo a chi non riesce a espellere i malesseri e difficilmente trova conforto nel conviverci.
Questo è Sereno Notturno

Penombra

“Sono pochi secondi, bastano forse a far capire una vita intera.
Attimi che assapori chiudendo gli occhi e non sentendo nulla, percepisci solo l’istante dentro la tua anima frastornata.
Forse non basta a far comprendere chi sei, ma allevia il tumulto”
Sereno Notturno