Unghie nel ghiaccio
A cosa si pensa, sempre si riesca nel buio gelido della notte che sa di morte.
Non c’è distinzione tra la notte e il giorno perché tutto è rallentato: sapori odori paure e speranze.
A cosa si pensa tra le pareti di ghiaccio, tra quei muri creati dalla natura che non hanno colore e sanno di gelo.
Come ci di guarda o ci si ascolta senza aggiungere ferite che già non sanguinino.
Forse nulla, solo il silenzio e quei frame che passano nella mente ma che non si vuole ascoltare.
Penso sia così nelle ore che vivono e si nutrono di speranze, fino a a quando non senti un eco in lontananza che forse profuma l’aria è si palesa in una mano d’aiuto.
Quello è il contatto che ti fa capire d’essere in vita.
Franco