Entrò in punta di piedi nella stanza al buio, una paura fottuta come i suoi pensieri, annebbiati dall’odore afrodisiaco che si spandeva libero. L’impressione era che lì dentro ci fosse qualcuno proprio davanti, ne sentiva quasi il respiro presente, lo cercava allungando le mani… niente solo silenzio.
Si sentiva vacillare e per paura di crollare incrociò le gambe su se stessa e con le mani appoggiate al pavimento si chinò.
Subito si sentì tranquilla… quel silenzio però la massacrava più di quell’uomo che ogni volta le proponeva desideri nuovi, ai quali però lei non si sottraeva perché la eccitavano. “Forse non occorre la prova ma tu lo volessi fare, puoi annusare la mia eccitazione” disse lei quasi a voler rompere il silenzio.
Nulla, nessun rumore
Più passava il tempo, maggiormente raggiungeva un piacere indecente, al punto da indurla a sdraiarsi, tirare in alto le gambe e farle rovesciare all’indietro.
Ci fosse stata luce, lei avrebbe visto il suo sesso madido di piacere, invece sentiva quello stesso suo piacere invaderle il volto in una sorta di squirting involontario.
“Cazzo così potrei morire”
Nulla, regnava il silenzio
Era quasi rassegnata all’idea di godere così tanto da sola, quando improvvisamente un profumo… il suo.
Il bastardo lo aveva lasciato dietro di lei. In lontananza si sentì un shhhh come per zittire il suo stesso silenzio.
Passò solo un istante e stavolta percepì l’odore inconfondibile della sua pelle, mentre lei ancora con le cosce in aria ne sentiva il calore.
Lui era dietro di lei nudo, quel turgore era inconfondibile e questo le faceva dischiudere ancor di più lei labbra.
Era simile all’archetto sul violino… le note quelle dell’orgasmo.
Entrambi melodia e sintonia per un pubblico silenzioso.
Sereno Notturno