Diario
Strano come quell’uomo si fermasse a pensare così tanto al passato. Forse però lo dovrebbero fare tutti, perché senza quel passato probabilmente non ci sarebbe un presente tale. Col senno di poi sarebbero tutti quanti bravi a disegnarsi il presente perfetto, ma poi, il futuro… sarebbero in grado di gestirlo?
Gli capitavano in mano alcune foto in mezzo alle scartoffie impolverate, scatti fatti tra compagni di lavoro. Alcuni trasferiti per avanzamento di grado, altri per scomodità, una parte già in pensione e pochi per fortuna quelli che non c’erano più in questa terra.
Guardava i volti sempre sorridenti delle foto di gruppo; ma loro potevano immaginarselo un futuro così?
Il suo pensiero era minato da quel sentimento d’amicizia che poi prese strade diverse e che ora forse a buon vedere farebbe capire che poi tutta quella bella amicizia non c’era. Eppure facevano carte false per uscire e organizzare cene, a scapito di una forte stanchezza, ma allora non si sentiva, certo che no svegli fino alle quattro e poi al lavoro alle sei. Eppure si faceva e forse si farebbe tuttora, pensava tra se e se. Forse ora mancherebbe la convinzione che il divertimento possa essere ridere insieme e non un mezzo per poter arrivare.
Si domandava come potessero esserci tali cambiamenti, continuava sbigottito a non capire con la mano tra i pochi capelli, si chiedeva perché non si potesse credere all’amicizia con la “A” maiuscola. Facendo un esempio grossolano l’uomo pensò ai locali alla moda, quelli che andavano forte per quattro/cinque anni e poi stranamente non riscuotevano più il favore della clientela, forse la moda esisteva allo stesso modo anche nelle amicizie. Ecco le amicizie al lavoro sono forse quelle? Scossava la testa mentre si versava un bicchierino di limoncello. In fondo quante volte avevano brindato a braccia alzate con la classica frase “Alla nostra” Ma vaffanculo.
Franco 23 Agosto 2015