L’ombra
La stanza era grande, in quel momento lo pareva ancor di più, forse essenziale e colorata, probabilmente accogliente.
Candele e profumi, divano ampio al centro, quello che più si addiceva nei momenti rilassanti e a quelli dedicati al pensiero.
Cosa cazzo pensava che già non sapesse di sé, forse avesse avuto davanti uno specchio ne avrebbe condiviso quell’attimo e le smorfie da ebete.
Cercava sempre un sorriso, ma nulla, lui rimaneva pensieroso, preda di qualcosa che non conosceva. Come un marchio nell’anima che lo rendeva così non capito… L’uomo delle verità evidenti ma non colte, quello che per forza si diceva celasse segreti. Cazzo… apparentemente un uomo dai mille volti che non sprigionava sentimenti. Quelli non li aveva forse da dimostrare nemmeno per sé o forse li dimostrava in modo troppo celato per essere colti.
Vola Sereno d’autunno.
Sereno Notturno