Fogli consumati

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Fogli consumati
Come la definiamo questa: una vita che andava vissuta, capita, anche se faceva male. A questo punto voglio condividere un malessere tra le pagine di un diario. Quello che ho trovato. A scriverlo lei, una madre mai capita da chi le stava accanto e per la quale le scuse tardive non possono rimarginare nulla. Specie se lei non c’è più.

Non sei ricordo sei presenza in un’assenza.
Franco Pancaldi

Pubblicato da serenonotturno

Franco Pancaldi nasce e dimora nella provincia modenese dal 1962. Ricca di storia e nota per il saper vivere, ne assorbe i modi e cresce trasmettendo a coloro, che sono a lui vicino, il gusto di cogliere nella semplicità la bellezza insita in essa. Cultore della conoscenza del giusto, riesce attraverso un senso d'innata e spiccata attitudine, a svolgere mansioni manuali con estrema facilità. Lui stesso si definisce “un’anima libera” e continua a esserlo nelle sue diverse espressioni quotidiane di vita, allontanando e fuggendo quell’ombra che solo l’abitudine può dare. Sempre pronto a intraprendere nuove sfide si realizza attraverso un crescente bisogno di crescita personale. Il suo leitmotiv: “Conosco i miei limiti ma non me li pongo”.

2 Risposte a “Fogli consumati”

  1. Un’anima inquieta,un grido soffocato, un amore mal riposto, un cuore tormentato. Ma lei è. .presenza in te e nei tuoi cari. Nei tuoi occhi ancora il suo riflesso,nel tuo cuore un amore incondizionato ed eterno.Non si può tornare indietro, ma ciò che sei è grazie a Lei. Ciao anima sensibile.

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