Resti di una follia della carne
Celami o scostami
nei desideri apparenti
fuggendo ogni verso incolto
salvato dalle sostanze.
Percepisco le mutazioni
di quegli iceberg che
si chiamano emozioni
all’apparenza troppo gelidi.
Si sciolgono però in un attimo
massaggiate da quei mutamenti indecenti
fatti di voglie e sereno godimento
tra rivoli e scie d’incontaminato piacere.
Li assorbi tra le dita e ne nutri spessore
guardandone in trasparenza la viscosità
poi ignara continui a cercare
quella carne che ansima in pieghe d’emozione.
Franco