Rilettura in silenzio

 

 

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Rilettura in silenzio

Quell’uomo si appoggiava spesso al davanzale dei ricordi. Chiudeva gli occhi e aprendo bene le narici ne aspirava profumi e sensazioni.
Cambiavano gli odori e urtavano il timore dei ricordi.
Un bambino poteva rifugiarsi sotto il tavolo per scappare, quell’uomo era in una stanza senza tavoli e sedie, pareti bianche ovattate, dove i rumori tornavano al mittente. Non sentiva nulla provenire dall’esterno e nessuno sentiva il suo lamento.
Lo trovavano spesso rannicchiato intento a dondolarsi ridendo da solo come in una sorte di frenesia isterica dovuta al fumo di una canna. Non era in preda a una fumata in penombra, aveva da sempre il desiderio di sentirsi fuori dal coro e lontano da chi pensava sempre nella stessa direzione. Uomini senza una propria visione, un’idea, un espediente per uscire dall’anonimato di persone perfette.
Impeccabili per chi, forse per il fottuto genere umano che fotocopia immagini e le distribuisce a chi senza una propria idea sfrutta la volontà altrui.
Non è nulla di triste, le riflessioni non lo sono maii.
Io le chiamo “matriosche dell’anima.
E’ già tanto averne una salda e desiderosa di cieli con l’arcobaleno. Franco

Pubblicato da serenonotturno

Franco Pancaldi nasce e dimora nella provincia modenese dal 1962. Ricca di storia e nota per il saper vivere, ne assorbe i modi e cresce trasmettendo a coloro, che sono a lui vicino, il gusto di cogliere nella semplicità la bellezza insita in essa. Cultore della conoscenza del giusto, riesce attraverso un senso d'innata e spiccata attitudine, a svolgere mansioni manuali con estrema facilità. Lui stesso si definisce “un’anima libera” e continua a esserlo nelle sue diverse espressioni quotidiane di vita, allontanando e fuggendo quell’ombra che solo l’abitudine può dare. Sempre pronto a intraprendere nuove sfide si realizza attraverso un crescente bisogno di crescita personale. Il suo leitmotiv: “Conosco i miei limiti ma non me li pongo”.