Riflessione
I miei ricordi sono come le scatole di latta, roventi sotto il sole e ghiacciati nelle giornate fredde.
Ci sono percorsi che non riuscirai mai a capire, fino a quando in mezzo al mare scopri di non saper nuotare.
I miei ricordi sono come le scatole di latta, roventi sotto il sole e ghiacciati nelle giornate fredde.
Essere corpo
Quella pelle piena di sensazioni vissute, quei silenzi fatti di ricordi voluti e quel crescente essere se stessi, segno di una misura mai colma, dove convive volere e sentire.
Nella trama delle persone, esiste sempre quel sottile filo che separa il lecito dall’illecito, resta capire sempre cosa sia l’uno o l’altro.
– Dove fa incavo e fossetta, aspetta il polpastrello in appiglio, dondolarsi di bacini – dove sbatte e dove sfrega – a rendere ruvidi i desideri, sgranando i pori, lì dove s’aprono allo schiudersi e al passare, farsi segno rosso, colpito, percosso.
– Significati di entusiasmo colti e coiti. Quelli di pelle, di odore, di profumo, alzandosi cadono su se stessi per poi riavvolgersi e partire con nuovi orgasmi propri. Irregolari irriverenti mosaici su tasselli di pelle liscia e slavata.
– Nell’ingoio scivoloso, balsamo d’essenze che mi ricopre d’estenuante estasi, guaina liquida che aderisce creando venature e terminando in gocce volute che lambiscono la voglia unendosi nello scoppio. L’improvviso s’incolla con furore, distillandosi, acido.
– Tremanti si segue e volutamente si osserva. Poi guardi sbirciare e copi le essenze. Quali sono, forse solo pulviscolo che volano su ali di rugiada e li si fermano a cercare gli stimoli d’irriverenza. Quale sia o quale sarà o solo voluttà pura. Tanto vale provare quell’articolo tiepido che svetta tra la pelle irrigidita
– Dita che s’aprono sul petto come fosse sipario, derubarne gli ansimi e seguirne i ritmi veloci sotto il segno dell’affanno, delle bocche che si scambiano i fiati e vibrano in fruscio tra lingua e denti, dove s’intona ciò che gode e placa se serve. Declinazioni di potere sul corpo che trema e riceve il denso, pieno senso degli umori. Il soffio sulla pelle che brucia di saliva, in refrigerio.
Sereno Notturno e Eros e Thanatos. Conditio sine qua non.
Vita parallela per l’Expo
Non lo so, nonostante tutto nei nostri figli forse EXPOrtiamo solo tanta paura. Quella sul lavoro, sulla comunicazione tra persone, lingue popoli o religioni.
Sulla normale convivenza tra chi passeggiando per la città con l’intento di divertirsi viene aggredito. Per chi fa il suo lavoro e capisce di farlo per altri che per educazione di comodo non fanno altro che mero assenteismo. Perché noi siamo popolo, cultura e tradizioni. Ci hanno derubato del sorriso, cancellato conoscenza dei nostri padri, ci fottono sulle tradizioni patrimonio dell’umanità. Noi Italiani siamo un continuo cantiere aperto, l’Expo uno dei tanti, siamo bravi a cancellare con un telo bianco sull’autostrada, chi si era impegnato perché l’Italia fosse un paese libero dalla mafia. Siamo bravi a far durare un cantiere per oltre 50 anni, non finendolo dando la possibilità alle persone di andare in pensione in quel cantiere della Salerno-Reggio Calabria, senza sapere se mai finirà. Siamo un’Expo continua, fatta di morti sul lavoro, insicurezza e paura.
Cosa vedono i nostri figli e cosa spieghiamo noi a loro, se in primis chi insegna a scuola non è in grado di farlo. Sopperiscono i genitori con soldi propri a una carente scuola dell’obbligo, solo perché non esiste meritocrazia. Insegno allora a mio figlio la libertà di pensiero, continuerò a dirgli che lo studio cancella l’ignoranza. Che la sua cultura saprà essere accettata prima o poi da chi non vuole spettacolarizzare un evento ma lo crede fortemente. Expo in fondo vuole essere questo desiderio di riscatto per tutti noi che con quel colore sulla bandiera abbiamo creato la libertà. Che oggi festeggiamo il lavoro che non c’è, consapevoli dei nostri sforzi per loro. I nostri Figli.
Franco
L’uomo dagli occhi stanchi
Perché quel riflesso negli occhi stanchi era il risultato di anni passati a credere che in fondo la vita era unicamente quella. Quando di per se un’abitudine nemmeno doveva esistere. Non ci si abitua alla vita, la si deve vivere. Non si passa un momento lo si attraversa con tutta l’anima e lo si sente pulsare.
In fondo tanti momenti sono la vita stessa.
Quell’uomo aveva gli occhi stanchi ma la vita dentro, fatta di momenti.
Nord-est
In vetta a quella montagna, tutt’intorno il deserto, solo il vento che sibila con un’eco dentro il padiglione auricolare. Tu sei li e non sai se buttarti e farti prendere dalle folate o trovare un riparo fatto solo del tuo corpo.
Se potesse essere una chiave di violino.
Ci sono parole che incutono paura, discorsi che lasciano indietro parole e paure che non contemplano discorsi.
Poi c’è la melodia che resetta ogni sguardo riconducendolo alla realtà.
Franco
Ali piegate
Conosci un angelo, il primo pensiero è, quanto possa essere dissonante in un mondo come il nostro. Cominci a viverlo, respirarlo per conoscere ciò che percepisce e come affronta la nostra vita. Ti accorgi che in realtà è una persona come noi, con le nostre sembianze i nostri difetti e pregi. Non ha però rancore, ne rimpianti o rimorsi, nemmeno odio, non ignora le persone. Le vive. Ne respira gli attimi in silenzio e comprende molto di più in questo tacere che non nella afosa bufera di parole. Non ama il chiasso per volere di supremazia, ne assimila ogni contenuto e lo fa suo. Quando incontri un angelo ti fa pensare che poi alla fine tutto il resto non ha significato, quello è per quelli che si credono forti.
Non puoi truffare la verità
Te lo puoi domandare e puoi pure cercare di comprendere la realtà, poi c’è l’incomprensione della verità. Alla quale cerchi di fuggire, ma te la senti correre dietro a ricordarti che esiste. Vivi tra la percezione dell’istante e la paura che l’istante dopo quella verità sarà ricordo.
Franco
Venuses 2013, Drifting series © Olivier Valsecchi
The smile of an angel
She is a great person. Must teach so much and I think I was very lucky to meet her. The always stand by you in every way that I can. Angels hardly meet them on this earth.
Franco
Il sorriso di un angelo
Lei è una persona grande. Deve insegnare tanto e penso di aver avuto una grande fortuna a incontrarla. Le starò vicino sempre in tutti i modi che io posso. Gli angeli difficilmente li incontri su questa terra.
Franco
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